Ma il metro campione quando è stato costruito in larga scala e quindi accessibile a tutti? Il merito, questa volta, non dei francesi ma di un italiano! Gilverto Govi (1826 - 1889), il quale redisse la "Convenzione nazionale del metro" siglata a Parigi dai rappresentati di ventotto nazioni (maggio 1875). La Convenzione prescriveva la fabbricazione dei campioni con lo stesso stampo, custodito nella teca del padiglione di Breteuil, a Sèvres.
E' molto interessante sapere che inizialmente ogni persona doveva costruirsi il proprio metri i quali venivano sottoposti a controlli dai "verificatori" che erano di stretta nomina ministeriale. Le loro ispezioni venivano preannunciate da manifesti e tamburini, che invitavano i commercianti a recarsi nella sede della Direzione metrica municipale con i regoli di legno e le stadere in spalla. Uno a uno, il verificatore esaminava gli strumenti. Se combaciavano col suo campione, li punzonava con un marchio in ferro. Se non combaciavano, comminava multe salate.
Con la maggioranza della popolazione italiana ancora analfabeta, queste difficoltà erano in parte inevitabili, nonostante la legge Casati del 1859 avesse incluso il sistema metrico tra le materie d’insegnamento delle elementari.
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